Ocean Protocol: Mission & Valori

Come rendere i dati più accessibili tutelandone la privacy

Andrea Armanni
6 min readApr 25, 2022

Una guerra silenziosa.

Alla fine degli anni ’90, la primissima versione del Web, anche chiamata Web 1.0, stava crescendo di popolarità. Network Solutions Inc. (NSI) gestiva quello che oggi è noto come Domain Name System (DNS). Tuttavia, le difficoltà di gestione non erano poche, infatti:

  • Il controllo del DNS era stato ceduto, sempre negli anni ’90, dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti (DdD) a Network Solutions Inc. Tuttavia, pochi anni dopo, si resero conto che per questioni strategiche dovevano riprendersene il controllo. Fu cosi che il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti avviò una battaglia contro NSI per riprendersi il controllo di quanto appena ceduto.
  • Network Solutions Inc. si mise in moto per affidare il controllo del DNS a un ente pubblico, ICANN (The Internet Corporation for Assigned Names and Numbers). La Casa Bianca, dall’altra parte, stava mettendo pressioni a NSI per creare un unico singolo database gigante che avesse non solo la mappatura dal dominio all’indirizzo IP, ma i dati personali sul proprietario del dominio (indirizzo, numero di telefono, email). Questo sarebbe stato un incubo per la privacy del Web1.0.

A seguire:

  • Network Solutions Inc. tenne in scacco il Dipartimento della Difesa fino a quando non fu creato il ICANN. The Internet Corporation for Assigned Names and Numbers è un ente publico a cui fu consegnato il controllo del DNS. Non era la soluzione perfetta, ma un compromesso che giustificasse la creazione di un database unico mantenendo una misura di governance migliore di quella proposta dal Dipartimento della Difesa.
  • In alternativa al database unico con pressoché no privacy, NSI progettò un sistema a due livelli: un database “leggero” che semplicemente mappava il dominio sull’indirizzo IP e una rete di registrar di domini che gestiva i dati sensibili per i propri clienti.

In breve: Network Solutions Inc. ha combattuto fino in fondo per portare avanti i loro ideali sulla privacy! Tanto di cappello agli architetti tecnici e commerciali, in particolare David Holtzman (CTO di NSI) e Jim Rutt (CEO di NSI) che con coraggio, determinazione e sani valori alla fine ebbero la meglio.

La Nuova Battaglia

Il Web1.0 ha dimostrato ideali democratici grazie ad entità note come NSI e ICANN che hanno contribuito a mantenerlo tale.

Con l’avvento del Web 2.0, si è andati verso un internet più “social” e libero — senza tuttavia prevedere che ci si sarebbe scontrati con un Internet sempre più polarizzato. Con la pretesa di connettere persone e community da parti di tutto il mondo, società come Facebook hanno fondamentalmente usurpato dati personali di miliardi di persone senza che quest’ultimi si rendessero conto del valore a cui stavano rinunciando.

Oggi, quasi 20 anni dopo, stiamo assistendo allo sviluppo di un nuovo internet, il Web 3.0.

L’approvazione del Regolamento sulla protezione dei dati (GDPR) è stato un successo fondamentale per la tutela dei dati dei cittadini di tutto il mondo. Tuttavia, sebbene poche persone abbiano effettivamente rinunciato ad utilizzare Facebook quando è arrivato il GDPR, quest’ultimo è stato un ottimo inizio dal punto di vista legale per cambiare radicalmente il modo in cui i dati vengono presi in carico.

Tuttavia, per cambiare drasticamente il mondo digitale sviluppatosi negli ultimi due decenni, la tecnologia stessa deve cambiare in modo da facilitare l’adozione di misure di sicurezza più avanzate che consentano di adempiere ai diritti di privacy di ciascuno.

In che modo? Se osserviamo da vicino, scopriamo che questi conglomerati di dati, raccolti in giganteschi data silos, vengono aggregati principalmente per “allenare” algoritmi di Intelligenza Artificiale che, nel caso di Facebook o Google, servono fondamentalmente a vendere più annunci e generare profitti.

Partendo da questa considerazione, prima di fondare Ocean Protocol, ci siamo chiesti:

Se la società d’oggi si basa sull’analisi di dati per ponderare decisioni di alto livello, e se gran parte di questi dati è controllata da monopoli, come possiamo renderne più equa la distribuzione e facilitare la creazione di opportunità per sfruttare al meglio l’intelligenza artificiale?

Fin dai primi giorni in Ocean, abbiamo avuto discussioni lunghe e appassionate su ciò che volevamo ottenere. I nostri ideali sono molto vicini a quelli che hanno alimentato il Web1.0 e le prime blockchain (ovviamente con più enfasi sui dati e ciò che ne deriva) e così li abbiamo messi per iscritto sotto forma di mission e valori:

Mission

Utilizzando in misura adeguata un misto tra tecnologia e governance, Ocean Protocol vuole “sbloccare” il valore dei dati con il fine di creare più opportunità per tutti.

Valori

Ocean Protocol Foundation, e tutto l’ecosistema di Ocean, sono accumunati dai seguenti valori:

  • “Sbloccare” i dati — Vogliamo rendere i dati accessibili ad una gamma sempre più ampia di persone e organizzazioni per dare più opportunità a tutti di fare leva sul potenziale nascosto dei dati.
  • Privacy come diritto umano tramite la democratizzazione dei dati. La privacy deve essere alla base della nostra esperienza digitale. Coloro che generano dati in rete devono essere gli stessi ad esercitarne totale controllo, con audit verificabili.
  • Democratizzazione del potere tramite una governance trasparente. dove vengono separati capitale dalla governance, pur mantenendo conto della partecipazione di ognuno.
  • Distribuzione di valore aggiunto tramite la creazione e diffusione di ricchezza tra le comunità. Vogliamo scoraggiare la speculazione, e incoraggiare alla costruzione di una comunità.
  • A pari passo con la legge. Ad Ocean lavoriamo a stretto contatto con chi si occupa di normative sulla conformità dei dati del diritto umano alla privacy e al consenso dei dati personali.

Requisiti per una nuova infrastruttura

I nostri valori implicano che dobbiamo attenerci a determinate caratteristiche nella progettazione dell’infrastruttura di Ocean. Di conseguenza:

  • Resistenti alla censura — gli utenti devono poter partecipare senza temere per la loro sicurezza. Tutte le transazioni devono essere immutabili e devono mirare all’anonimato (zero-knowledge anonymity).
  • Trustless — il nostro design riduce al minimo la necessità di affidarsi a terze parti tramite la creazione di un ecosistema 100% decentralizzato.
  • Bene publico — la nostra infrastruttura vuole essere open-source, aperta e disponibile a tutto il mondo in modo da essere effettivamente utile ed accessibile. Non esiste alcun gruppo di persone che decide se qualcuno può utilizzare Ocean o validatore le transazioni. Qualsiasi aggiornamento del protocollo deve seguire un processo di governance equo, trasparente e inclusivo.
  • Robusta — la rete è autosufficiente e funziona normalmente senza i suoi creatori. Inoltre, essendo open-source diventa più resistente da attacchi. Infine, ha una prospettiva a lungo termine portata avanti dalla comunità.
  • Integra i dati commons con i data marketplace. Nei data commons, i dati sono di libero utilizzo; le persone sono ricompensate per contribuire alla creazione del commons. I data marketplace invece hanno dati a pagamento. In questo modo, entrambe le tipologie di dati vanno bene, vanno a pari passo, e si rafforzano a vicenda.

Community, Collaborazioni, Futuro

I valori e la visione di Ocean Protocol sono vicini a molti altri pionieri del Web 1.0 e Web 3.0/blockchain. Nel corso degli anni abbiamo lavorato duramente per condividere le nostre conoscenze ma anche trovare modi per crescere e collaborare insieme a queste comunità. Diverse collaborazioni includono la co-creazione dello standard IP blockchain COALA IP, la collaborazione con le autorità di regolamentazione dei dati sulle linee guida dei dati, il miglioramento delle pratiche nella progettazione di token, l’aiuto alle industrie a creare scenari vantaggiosi per tutti come MOBI per la guida autonoma, e innumerevoli altri colloqui e incontri.

Siamo aperti ad accogliere startup visionarie, governi, ONG e imprese che stanno lavorando per migliorare la distribuzione degli incentivi e costruire un futuro correlato ai nostri valori.

Come successo gli inventori del DNS e altri visionari del Web 1.0, siamo consapevoli che quanto stiamo sviluppando ad Ocean Protocol potrebbe andare contro società come Facebook e Google che, con i loro enormi data silos e competenze di intelligenza artificiale, cercheranno di porre un freno a questo cambiamento.

Proprio come i pionieri del Web1.0, siamo pronti a fare scelte difficili. Alla fine, vogliamo difendere i nostri valori sperando di rendere i dati più accessibili per tutta l’umanità.

Onward, upward!

Crediti

Diverse persone hanno contribuito a scrivere e tradurre questo articolo. Particolarmente il team di Ocean Protocol e BigchainDB, Jim Rutt, David Holtzman, Luis Cuende e i mitici Ocean Ambassadors. Grazie!!!

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Andrea Armanni

Web 3 advocate. Passionate about decentralized AI and DeFi with strong competencies in Token Design, Financial Markets, Social Economics and Product Management